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La Bastida di Sorres: qualche notizia.
Nel colle dove sorge l'antica Cattedrale di San Pietro, esisteva una città: la vita, a Sorres, scorreva tra i quartieri, ma si avvertiva anche nel vociare degli abitanti e dei viaggiatori o si fermava con rispetto durante le numerose cerimonie che si svolgevano nella mistica penombra di San Pietro. Non era una normale cittadina: era la sede dell'influente vescovo di Sorres, figura prestigiosa dell'Antico Meilogu e di tutto il regno del Logudoro. Tra le pareti del monastero benedettino, un tempo i vescovi avevano i loro appartamenti. Qui vi dimorò proprio in qualità di vescovo Goffredo di Meleduno, il monaco infermiere di Chiaravalle, conoscente, se non amico, di San Bernardo. L'attuale aspetto della cattedrale di San Pietro, unico superbo testimone dell'antica città, lo si deve al monaco francese. Tra la folla in festa, non mancavano le visite dei Giudici e delle minoranze di Torres o di altri regni, né erano assenti altri momenti di Forte coinvolgimento della comunità... Ma col '300, eventi di guerra che coinvolsero la Sardegna non risparmiavano neppure Sorres. Contesa dalla signoria dei Doria, dai neo-conquistatori aragonesi e dai giudici di Arborea, l' antica città venne fortificata a: divenne una bastida e da qui, nell' agosto del 1347, partì l' esercito di Doria per sterminare i catalani ad Aidu de Turdu. Poi, tra carestie, epidemie, guerre e rappresaglie il declino fu inesorabile: le foto della fine dell'Ottocento ritraggono un colle spoglio: i frontoni dell'antica cattedrale e i ruderi tra il grano diventavano per secoli gli unici testimoni dei fasti del passato.
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